Ieri 1° maggio è stato dato il via libera al decreto l’inclusione sociale, con cui è stato ridotto di 7 punti il cuneo fiscale e dove sono previste delle misure per incentivare l’occupazione giovanile.
Nello specifico è ridotto il cuneo fiscale per la parte contributiva per redditi fino a 35.000 euro lordi annui; si introducono interventi urgenti volti a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e si modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine.
Dal 1° gennaio 2024, si introduce una misura nazionale di contrasto alla povertà con un beneficio non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, erogato dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi.
Nel 2023, inoltre, aumenterà nuovamente il cosiddetto bonus dipendenti.
La soglia dei fringe benefit, infatti, dovrebbe tornare ai valori in vigore fino alla fine dello scorso anno, ma solamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
La soglia dei fringe benefit verrà infatti innalzata arrivando fino a 516 euro; per chi ha figli a carico anche fino a 3000 euro.
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