La legge di bilancio 2023 ha ridotto al 5% l’imposta sostitutiva per i premi di produttività erogati nell’anno 2023 da datori di lavoro del settore privato.
Sono interessati i premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione è legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, e le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa nel limite di 3.000 euro, elevati a 4.000 euro se i lavoratori sono coinvolti pariteticamente nell’organizzazione del lavoro.
Si tratta, in questo ultimo caso, di utili distribuiti ai sensi dell’articolo 2102 del codice civile senza l’attribuzione di quote di partecipazione al capitale sociale; in questo caso, diversamente dai premi di produttività, l’agevolazione non è legata a incrementi di alcun genere.
E’ prevista la possibilità, su richiesta dei dipendenti, di ricevere i premi sotto forma di benefit sgravati da qualsiasi prelievo fiscale (“welfare aziendale”).
La misura riguarda i dipendenti del settore privato che nello scorso anno, con contratto di lavoro subordinato sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato, hanno percepito un reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a 80mila euro.
Per la verifica del rispetto del limite, bisogna tener conto di tutti i redditi di lavoro dipendente conseguiti, anche se derivanti da più rapporti di lavoro, comprese le pensioni di ogni genere; non vanno invece presi in considerazione eventuali redditi assoggettati a tassazione separata.
Se il datore di lavoro tenuto ad applicare l’imposta sostitutiva non è lo stesso che ha rilasciato la Certificazione unica per l’anno precedente, dev’essere il lavoratore ad attestare per iscritto l’ammontare del reddito di lavoro dipendente conseguito in quell’anno.
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