Il cosiddetto “bonus dipendenti fino a 3.000 euro”, previsto con l’innalzamento del limite dei fringe benefit per l’anno 2022, dovrà tenere conto della scadenza del 12 gennaio 2023.
La misura, contenuta nel Decreto Aiuti quater consiste in un aumento del tetto massimo della non imponibilità delle somme erogate dal datore di lavoro al dipendente a titolo di fringe benefit.
Il limite stabilito dalla misura introdotta dal precedente Governo era in precedenza di 600 euro per l’anno in corso. Sebbene il testo definitivo del nuovo intervento dell’Esecutivo non sia ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l’aumento di tale limite per il 2022 deve essere utilizzato entro il termine del 12 gennaio 2023.
L’intervento viene incontro non solo ai dipendenti, i quali potranno beneficiare di nuove somme non imponibili in busta paga, che quindi non saranno “tassate”. Il superamento della soglia rende però imponibile l’intera somma.
A chiarirlo, con riferimento al bonus dipendenti fino a 600 euro, era stata l’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 35 del 4 novembre 2022.
Al punto 2.2 il documento di prassi chiariva infatti che:
“nel caso in cui, in sede di conguaglio, il valore dei beni o dei servizi prestati, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, risultino superiori al predetto limite, il datore di lavoro deve assoggettare a tassazione l’intero importo corrisposto, vale a dire anche la quota di valore inferiore al medesimo limite di euro 600.”
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