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Superbonus: in arrivo il bollino antitruffa

Le condizioni per accedervi

Scoppia la bufera intorno al Superbonus. Le indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza per verificare la regolarità delle procedure relative alla cessione del credito di imposta aumentano di giorno in giorno, così come i nominativi degli imprenditori finiti nel registro degli indagati. Ma facciamo un passo indietro. Introdotto con il Decreto “Rilancio” nel corso del 2020, il Superbonus è una misura di incentivazione il cui obiettivo primario è quello di rendere più sicure ed efficienti le abitazioni. Per poter usufruire della detrazione del 110%, la quale si applica alle spese sostenute nel periodo compreso tra luglio 2020 e fine giugno 2022, il beneficiario della misura deve eseguire quello che viene definito intervento “trainante”, come ad esempio l’isolamento termico dell’edificio o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Fatto questo, il beneficiario, se lo desidera, può procedere con gli interventi cosiddetti “trainati”, come la sostituzione degli infissi, il posizionamento degli impianti fotovoltaici e tanti altri ancora. Lo strumento, tuttavia, ha destato più di qualche perplessità, legate principalmente alle numerose denunce per truffe ai danni dello Stato segnalate.

Superbonus o Supertruffa?

Il punto debole della vicenda, a quanto emerge dalle indagini, e come ricordato anche in precedenza, starebbe quindi nella cessione dei crediti, complici le maglie troppo larghe della normativa sui bonus edilizi. Fino ad oggi, “le cessioni comunicate attraverso la piattaforma telematica sono state pari a 4,8 milioni per un controvalore di 38,4 miliardi” * di euro, secondo quanto riferito dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini; di queste, le operazioni sospette supererebbero addirittura i quattro miliardi di euro. Uno schema più volte saltato fuori dalle intercettazioni e così sintetizzabile: ricercare società apparentemente attive ma, in realtà, già decotte o comunque in grave dissesto economico; sostituire con un prestanome il rappresentante della società per ottenere le credenziali necessarie a comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione dei crediti; generare crediti d’imposta comunicando, attraverso le credenziali sopracitate, di aver effettuato, artatamente, lavori edilizi; girare i crediti d’imposta a istituti finanziari “che lo compravano e davano i contanti e poter iniziare un fitto palleggio di questi soldi, un numero esorbitante di passaggi di mano fatti apposta per rendere quasi impossibile ricostruirne i movimenti” **.

I correttivi in vista

I tecnici dell’esecutivo sono pertanto al lavoro per cercare di introdurre dei correttivi al Superbonus, con buone probabilità già con il prossimo decreto Milleproroghe, i cui emendamenti sono attesi alla Camera lunedì o martedì della settimana prossima. In particolar modo, le principali novità dovrebbero riguardare l’impossibilità di cedere il credito d’imposta infinite volte ma, bensì, solo per un massimo di tre e, tra l’altro, esclusivamente a banche o intermediari finanziari posti sotto la stretta sorveglianza della Banca d’Italia; e, inoltre, l’introduzione di un bollino antitruffa, vale a dire uno specifico codice identificativo da associare a ogni operazione di cessione, il quale permetterebbe di poter risalire agevolmente al primo titolare del credito e alla relativa documentazione comprovante i lavori.

Fonti:

Francesco Di Raimondo