Negli ultimi mesi si sente molto parlare di infortuni sul lavoro, spesso, purtroppo, con esiti mortali. Che siate datori di lavoro o lavoratori, ecco cosa fare in caso di infortunio occorso sul luogo di lavoro.
La denuncia
In caso di infortunio il lavoratore deve darne immediata comunicazione al datore di lavoro per evitare di perdere il diritto all’indennità relativa ai giorni precedenti alla segnalazione. Se necessario, il lavoratore deve essere inviato al Pronto Soccorso che rilascia il certificato di infortunio.
Il certificato deve essere trasmesso al datore di lavoro, il quale, in caso di prognosi che comporta l’astensione dal lavoro per più di tre giorni, entro due giorni dalla ricezione del certificato, deve presentare denuncia alla sede dell’Inail territorialmente competente.
Anche l’infortunio occorso lungo il normale tragitto dalla propria abitazione al luogo di lavoro è soggetto a indennizzo da parte dell’Inail; spesso i lavoratori non ne sono a conoscenza e non informano il datore di lavoro dell’evento, inviando un semplice certificato di malattia. In questo caso il datore di lavoro può evitare le sanzioni economiche legate al ritardo della denuncia, segnalando di non essere venuto a conoscenza del fatto in tempo utile. In caso di segnalazione effettuata in ritardo da parte del lavoratore, questi perde il diritto all’indennità temporanea relativa ai giorni precedenti alla segnalazione, ma, se dovuta, mantiene l’indennità di malattia.
Se il datore di lavoro non provvede alla denuncia dell’infortunio, il lavoratore deve presentare denuncia all’Inali inviando il certificato medico e le prove testimoniali; nel caso in cui l’azienda fosse irreperibile, l’Inail procede ad una visita ispettiva per verificare l’evento e accertare l’infortunio.
La visita presso gli ambulatori Inail
In caso di infortunio con prognosi superiore ai tre giorni, il lavoratore, due o tre giorni prima della scadenza della prognosi, è tenuto a presentarsi presso un ambulatorio Inail per la visita di controllo.
In caso di prosecuzione, l’Inail rilascerà un cartellino per la prossima visita prevista e un certificato da consegnare al datore di lavoro. In caso contrario, procede ala chiusura dell’infortunio rilasciando il certificato di chiusura da consegnare al datore di lavoro per riprendere il lavoro.
In caso di ricaduta
Nel caso in cui a seguito della ripresa del lavoro vi sia una ricaduta da parte del lavoratore:
- il lavoratore può recarsi al Pronto Soccorso che rilascia al lavoratore un nuovo certificato. Tale certificato deve essere inviato al datore di lavoro e all’Inail specificando che si tratta di una ricaduta del precedente infortunio;
- il lavoratore segnala al datore di non essere in grado di proseguire con il lavoro; il datore di lavoro deve quindi fare richiesta di visita medica all’Inail, la quale può accertare o meno la ricaduta.
La copertura dell’indennizzo
- Il girono dell’infortunio viene considerato lavorativo e viene interamente retribuito;
- i successivi tre giorni sono retribuiti dal datore di lavoro al 60% della retribuzione giornaliera, salvo diversamente specificato nei contratti di lavoro in caso di condizioni migliorative;
- dal quarto al novantesimo giorno l’Inail retribuisce il 60% della retribuzione giornaliera;
- dal novantunesimo giorno l’Inail retribuisce il 75% della retribuzione giornaliera.
Quasi tutti i contratti di lavoro prevedono un’integrazione dell’indennità da parte del datore di lavoro fino alla copertura del 100% della retribuzione giornaliera.
L’indennità al lavoratore viene chiusa solamente nel momento in cui, secondo le modalità sopra indicate, il lavoratore è in grado di tornare sul posto di lavoro. Bisogna prestare però attenzione alle disposizioni relative al diritto di conservazione del posto di lavoro specificate all’interno del contratto di lavoro.