Negli ultimi anni il food delivery è diventata una pratica sempre più diffusa e rappresenta una delle poche attività che con il diffondersi del COVID19 ha aumentato esponenzialmente i propri volumi. Questo ha portato con sé l’aumento dei rifiuti legati al packaging monouso ma oggi, finalmente, è arrivato AROUND.
I dati del “food waste”
L’idea nasce proprio in pieno lockdown e viene sviluppata per cercare una soluzione a due gravosi problemi: l’enorme utilizzo di packaging monouso nell’industria food, destinato in breve tempo a diventare un rifiuto e lo spreco di cibo.
Relativamente alla produzione dei rifiuti si stima, infatti, che circa il 50% dei rifiuti prodotti giornalmente da un cittadino medio siano rappresentati da imballaggi monouso ed è stato inoltre riscontrato come il 40% della plastica prodotta a livello globale sia proprio destinata a realizzare questo tipo di imballaggi; altro triste dato riguarda la presenza di microplastiche nei mari, che si attesta ogni anno attorno alle 500 tonnellate.
A tutto ciò si aggiunge lo spreco di cibo dato dal difficile compito dei ristoratori che, soprattutto in questo particolare momento, si trovano a dover gestire una richiesta variabile ed incostante da parte dei consumatori.
Around
Around permette di trattare nello stesso tempo entrambe queste situazioni, fornendo da una parte la possibilità ai ristoratori di creare, tramite abbonamenti, un sistema di vendita a prezzi agevolati del cibo che resterebbe invenduto e, dall’altra, fornendo loro dei contenitori riutilizzabili riducendo sia la produzione dei rifiuti che i costi che le strutture sosterrebbero per l’acquisto del packaging monouso.
Il cliente finale che decide di aderire ad Around non deve sostenere nessun costo aggiuntivo, semplicemente ordinerà il cibo che gli verrà consegnato in un contenitore riutilizzabile provvisto di un QR CODE che dovrà essere scansionato; questo attiverà una sorta di noleggio ed il cliente sarà poi tenuto, entro 7 giorni, a restituire il contenitore ricevuto al ristorante di riferimento.
Una volta rientrato in struttura, il contenitore sarà pulito e sanificato dalla stessa secondo quanto previsto dal metodo HACCP e tornerà ad essere disponibile per una nuova consegna.
Prospettive
Questa iniziativa è stata avviata a giugno 2021 ed è ancora molto giovane ed in fase di rodaggio; l’idea dei creatori è quella di fornire direttamente, una volta consolidata una buona rete di utilizzo, anche i servizi di ritiro e pulizia/sanificazione dei contenitori usati.
Questo “network”, pensato inizialmente per i ristoratori, potrà essere applicato in futuro anche a strutture diverse dai ristoranti, quali catering, gastronomie o supermercati abbattendo notevolmente la produzione di rifiuti legati al packaging ed allo spreco di cibo.
Fonti: