Che leggere sia una buona abitudine è cosa nota; fin dalla più tenera età, infatti, ci sentiamo ripetere quanto la lettura possa essere benefica per la nostra mente, ma anche per il nostro corpo. Ma da cosa sono rappresentati, di preciso, questi benefici?
Il potere dei romanzi
Tutti noi, ogni giorno, ci ritroviamo a leggere una moltitudine di informazioni: messaggi, e-mail, riviste, testi di studio o di lavoro. Indubbiamente, tutto ciò ci arricchisce, ma il vero toccasana è rappresentato dalla lettura di un libro.
Gran parte degli effetti positivi di questa attività, infatti, deriva dall’elaborazione della trama e degli intrecci, dalla visualizzazione mentale dei personaggi, dall’elaborazione e analisi dei loro comportamenti mettendoli a confronto con la vita vera o, semplicemente, con quello che avremmo fatto al posto loro.
Una sola attività con molti benefici
Gli effetti positivi che possiamo ricavare dalla lettura, quando effettuata in maniera costante, sono diversi e diversificati. Sicuramente si annoverano situazioni più didattiche, quali un miglioramento dell’ortografia e un’estensione del lessico, attività che possono positivamente ripercuotersi sulla vita di tutti i giorni, migliorando i risultati scolastici o aiutandoci sul posto di lavoro. A questo si associa il fatto che leggere amplia la nostra cultura generale, fornendoci dati su realtà molto diverse dalle nostre con le quali, molte volte, difficilmente verremmo in contatto per osservazione diretta; basti pensare alla lettura di romanzi ambientati in periodi storici del passato o in nazioni diverse dalla nostra.
A questi due aspetti si associa il potenziamento della capacità di pensiero critico, dato proprio dall’analisi delle situazioni ma, soprattutto, dei comportamenti dei personaggi coinvolti negli eventi più svariati. La valutazione del problema, la presenza di diverse controparti che comunicano i loro pensieri ed il nostro “parteggiare” per uno o per l’altro, non è altro che un’attività di analisi che viene specularmente applicata alla vita reale. L’essere “di parte”, inoltre, mette in luce il nostro coinvolgimento empatico nella storia che leggiamo, aiutando lo sviluppo della cosiddetta intelligenza emotiva.
Infine, da non sottovalutare è l’aspetto ricreativo. Leggere, per chi apprezza questa attività, è un vero e proprio svago, libera la mente dai pensieri e dalle preoccupazioni per far posto a fantasia e creatività; proprio per questo la lettura è in grado di ridurre lo stress, oltre a potenziare la nostra immaginazione rendendoci più creativi e, non da ultimo, implementare la memoria. Quest’ultimo aspetto risulta importantissimo nell’età avanzata dove l’applicazione alla lettura risulta in grado di contrastare la potenzialmente precoce comparsa dei sintomi della demenza senile.
Insomma, leggere ci aiuta su tutti i fronti, a partire delle fasi di apprendimento dell’infanzia fino a preservare il nostro cervello ed il nostro pensiero nell’età anziana. Non solo benefici oggettivi, spesso un libro può essere un vero e proprio “amico”, aiutandoci ad evadere per qualche momento e, magari, dandoci spunto per la risoluzione, anche creativa, delle situazioni quotidiane che dobbiamo fronteggiare, dato che “leggere può creare (in)dipendenza”.