Salute e Benessere

Benessere e medicina: una libera scelta

I recenti avvenimenti di emergenza sanitaria hanno ridato parziale vigore al dibattito (purtroppo non scevro da polemiche) sul ruolo della libertà di scelta quando si affrontano delicati temi legati alla salute. Ecco qualche spunto di riflessione.

Gli ambiti della libertà

Partiamo col definire che cosa è la libertà: per libertà s’intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un’azione, mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla.

Quindi, in effetti, possiamo considerare la Libertà da diversi punti di vista: morale, giuridica, economica, politica, di pensiero, religiosa, e così via.

Il concetto di libertà evoca radici molto lontane: possiamo spingerci a ritenere che, nell’individuo, il senso di “libertà” abbia avuto il suo remoto inizio proprio in principio, ovvero quando – secondo le teorie sulla storia dell’uomo – tutto ebbe inizio.

Da quel momento in avanti, la spinta a sopravvivere – tipica delle forme di vita – ha portato gli individui ad affrontare il proprio corso in termini di necessità, affrontando e valutando le imposizioni esterne come una sorta di ostacolo e, in ultimo, come una assenza (e limitazione) di libertà.

L’evoluzione della Specie ha infine generato esseri pensanti, i quali hanno compreso via via sempre di più il concetto di libertà, sia in termini di benefici come pure in termini di risvolti individuali e sociali (troppo spesso infausti e turbolenti) legati a periodi in cui essa venne a mancare.

E proprio la Storia ci conferma, attraverso numerosissimi eventi succedutisi attraverso le epoche, come gli individui abbiano fortemente bramato la libertà ogniqualvolta essa sia stata loro negata.

La libertà di scelta

In queste righe vorrei fare cenno ad una ulteriore sfumatura relativamente al retaggio della libertà: la scelta della cura personale.

Nella nostra società moderna, dove il futuro tecnologico è già visibile nel presente e dove la medicina ha raggiunto livelli di intervento ritenuti finora impensabili, il panorama disponibile vede un accavallarsi di medicine antiche e medicine nuove: dalla medicina cinese a quella ayurvedica, dalla medicina omeopatica a quella fitoterapica, fino alla medicina quantistica…, tutte metodiche che hanno ed offrono soluzioni specifiche, personalizzate, differenziate.

Sorvolo volutamente su quei pareri che, drasticamente fuori dal coro, tentano di farle rientrare in un vago, poco credibile e limitato ambito, facendo riferimento alla “magia” oppure all’”esoterismo”.

Una riflessione emerge spontanea.

Può un individuo essere ritenuto libero di scegliere – compatibilmente con le origini della problematica accusata e delle necessità dettate dalle condizioni fisiche personali – se ambire ad una terapia chirurgica, ad una terapia farmacologica o se, semplicemente, affidarsi alle vibrazioni di un fiore di Bach?

Perché classificare ed omologare ciascun sintomo o problematica all’interno di un (necessario?) protocollo di cura “standard” od “ufficiale”?

La salute è, in effetti, la conseguenza finale di una lunga serie di scelte da parte dell’individuo, di sicuro corrispondenti, coerenti e risonanti con l’individuo stesso.

In altre parole, la salute non può essere uno stato creato attraverso qualcosa o qualcuno.

La salute è responsabilità di sé stessi e del proprio ambiente. È costituita da studio, conoscenza, scelta e consapevolezza.

In questi termini, la salute è Libertà.

Conclusioni

Ogni uomo dovrebbe avere, a mio avviso, la possibilità di venire formato in merito alla Salute, così come viene formato per altri temi ed argomenti di diverso genere. L’obiettivo è semplice: solo quando sarà in grado di conoscere, allora lui stesso potrà eseguire delle scelte con consapevolezza.

Resta inteso che ci sono situazioni di urgenza dove è richiesto che siano altri a scegliere per lui, per ovvii motivi di necessità e di tempestività di intervento. Ma, fuori dalle eccezionali circostanze appena delineate, considero che quella sia la condizione di chi si sta muovendo in direzione della “salute” ignorando il benessere.

I professionisti della Salute sono professionisti nei loro rispettivi ambiti di intervento. Un Operatore della Salute può venire definito un professionista se – e solo se – il suo operato è orientato verso il conseguimento di veri risultati e benefici da parte della persona, oltre che – naturalmente – a tenere in debita considerazione sia il benessere dell’individuo sia la sua salute.

In un momento come quello attuale, dove un virus (parzialmente sconosciuto) ha determinato una condizione di notevole confusione anche a causa della mancanza di dati su come gestire grandi quantità di individui ed enormi richieste di intervento, diventa indispensabile che ciascuno di noi conosca così da essere in grado di scegliere.

In coda a questa riflessione, chiudo con un nuovo invito a riflettere: la Libertà di scelta si interseca necessariamente con la capacità di prevenire. E quest’ultima, a sua volta, ha molto a che fare con la responsabilità individuale di ciascuno di noi.

CEO Biores Sas

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Carlo Davide Righi

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