Il panorama tecnologico dei device portatili offre una sempre maggiore varietà di tipologie e modelli. Nell’articolo di oggi la parola d’ordine è mobilità, sebbene lo smartworking e la didattica a distanza – portati alla ribalta dai recenti eventi legati all’emergenza sanitaria – abbiano accelerato la diffusione e la necessità dell’utilizzo di tali dispositivi. Ma come scegliere quello che maggiormente si adatta alle proprie esigenze?
In verità, il settore dei dispositivi elettronici portatili legati alla produttività copre una varietà troppo vasta per essere trattata in un solo articolo. Quindi oggi facciamo il punto sulle caratteristiche fondamentali di un diffuso strumento i cui indici di vendita apparivano, fino a poco tempo fa, piuttosto stagnanti e che, invece, ha recentemente risvegliato l’interesse di Produttori e Utenti: il tablet.
Proviamo a definire quali sono le linee di demarcazione che, in un ambito in cui tutti i dispositivi si assomigliano inverosimilmente, possono effettivamente orientare meglio la scelta degli Utenti per l’acquisto di questo sempre più prezioso strumento elettronico sulla base delle proprie reali esigenze di lavoro.
Il sistema operativo
Probabilmente si tratta della discriminante più importante. Il sistema operativo rappresenta, letteralmente, la base software sulla quale opereranno tutte le applicazioni e le funzionalità che ci serviranno nel nostro lavoro e nelle nostre attività. La sua scelta influenzerà quindi tutto ciò che andremo a svolgere con il nostro device.
Oggi, nel settore dei tablet, la reale possibilità scelta si è sostanzialmente ridotta a due piattaforme alternative: iPadOS e Android.
Il sistema iPadOS
Si tratta del sistema operativo nato in casa Apple lo scorso anno come versione specifica del ben noto e diffuso iOS: quest’ultimo prosegue la sua strada all’interno degli smartphone, mentre iPadOS, dal mese di Settembre 2019, lo troviamo esclusivamente all’interno del celebre tablet di Cupertino (iPad).
I punti di forza di iPadOS sono la stabilità generale e la gestione molto intuitiva di tutte le funzionalità. Queste caratteristiche rendono l’utilizzabilità di iPad un’esperienza semplice e fluida, anche per l’utenza meno esperta.
Altro aspetto che, a ben vedere, ha decretato l’estremo favore delle vendite del tablet iPad è l’ecosistema che Apple ha saputo creare tra i suoi prodotti (smartphone, computer, tablet). Attraverso servizi specifici quali iCloud, iMessage, FaceTime, Note, e molti altri, presenti su tutti i dispositivi marchiati con la mela morsicata, ciascuno di essi mostra una grande comodità di utilizzo in quanto permette – tra le altre cose – il passaggio da un dispositivo all’altro senza soluzione di continuità nell’attività che si sta svolgendo.
Tali notevoli benefici poggiano sia sulle eccellenti doti di studio e programmazione della Casa di Cupertino, sia sul fatto che iPadOS è sostanzialmente un sistema operativo chiuso, così voluto per ragioni di sicurezza e – a dire il vero – anche per scelte di mercato “protezionistiche” da parte di Apple. In termini pratici, tale chiusura impedisce di “entrare” a quasi tutto quello che si trova all’esterno del sistema. In termini di sicurezza può rappresentare un beneficio, ma spesso può rivelarsi una forte limitazione.
Per fare un esempio, gli utenti più esperti (unitamente a quelli di tipo “Business”) lamentano l’impossibilità di personalizzare il sistema operativo secondo le proprie esigenze. Altra carenza che affligge la maggior parte dei modelli è la limitazione di non poter collegare periferiche cablate universali al proprio iPad (mouse, tastiera, pendrive, disco esterno, ecc.) a causa di un doppio limite sia fisico sia lato software. Solo recentemente (2019) Apple ha mitigato – lato software – la possibilità di fare operazioni semplicissime quali, ad esempio, leggere una pendrive direttamente da iPad, lasciando però la limitazione hardware della porta di collegamento proprietaria “lightning” a tutti gli iPad non destinati all’utenza professionale. Infatti, solo questi ultimi (e ben più costosi) “iPad Pro” sono stati dotati, a partire dal 2018, di una porta USB Type C, che rispetta lo standard di interfacciamento universalmente accettato.
Ad onor di cronaca, a partire da iPadOS 13.1 (versione rilasciata nel Settembre 2019, a 10 anni di distanza dal primo tablet Apple), anche gli iPad dotati di porta lightning possono collegare periferiche cablate direttamente al tablet: è però richiesto di dotarsi (a pagamento) di un adattatore specifico USB-Ligthning e di mantenere collegato il tablet alla presa di alimentazione (anche un power-bank va bene) durante tutta l’operazione di collegamento.
Il sistema Android
Si tratta del sistema operativo sviluppato dal colosso americano Google specificamente per i dispositivi mobili (smartphone e tablet). A differenza di iPadOS, Android nasce per gestire una vasta gamma di prodotti, rendendo il lavoro di ottimizzazione piuttosto articolato. Ad oggi, con la release 10, il sistema operativo gira piuttosto bene sia sui modelli di punta (più costosi e prestanti) sia su quelli di fascia bassa. Occorre però precisare che ciascun singolo Produttore (ad esempio: Samsung, Huawei, Lenovo, etc.) apporta le proprie modifiche al sistema operativo Android di base, influenzando in maniera notevole il risultato finale.
Tra i vantaggi – esclusivi – di Android annoveriamo la sua possibilità di personalizzazione ai massimi livelli. Chi sceglie questo sistema operativo può contare su una lunga lista di applicazioni e software che permettono di dare luogo a tutte le modifiche ed alle personalizzazioni desiderate: launcher, temi, app, e molto altro, prontamente disponibili (e spesso gratuitamente) direttamente sul Play Store (e non solo). Inoltre, in favore dei sostenitori di progetti specifici, Android può contare su una folta comunità di sviluppatori che riesce a intervenire radicalmente sul software di tali dispositivi.
Altro vantaggio fondamentale tipico dei tablet gestiti dal sistema Android è l’estrema semplicità nel trasferimento dei file (immagini, pdf, testi, qualsiasi formato desideriate), come pure il collegamento di qualsiasi periferica cablata e wireless. Ciò può avvenire sia passando dalla porta fisica del dispositivo (da sempre i tablet Android hanno montato porte USB di tipo micro o type C, rispettando lo standard universale del momento) sia attraverso la piena compatibilità con tutti i dispositivi Bluetooth. Infine, vale la pena di citare l’elevata accessibilità dei device in questione, grazie a prezzi fortemente differenziati e legati alla qualità dell’hardware e al marchio del Produttore (dispositivi di fascia alta, media e bassa).
Dall’altra parte, tali notevolissimi pregi prestano il fianco a diversi “rovesci della medaglia”. In primis la frammentazione dei dispositivi, con le conseguenti complesse attività di ottimizzazione e, nondimeno, il pesante intervento di personalizzazione del sistema di base operato delle singole Case produttrici della parte fisica (il tablet vero e proprio) hanno decretato il bello e il cattivo tempo di singoli marchi e/o modelli, influenzandone negativamente non solo il successo commerciale ma anche contribuendo ad alimentare l’ingiusta “fama” di dispositivi poco affidabili, come pure dei diversi appellativi denigratori (una su tutte: “cinesate”).
Naturalmente, come avviene in tutti rami della tecnologia, anche in questo settore è sempre necessario informarsi con attenzione e verificare in dettaglio prestazioni e qualità del singolo dispositivo che più si adatta alle nostre esigenze.
Il display
La grande varietà di scelta dei tablet disponibili in commercio si basa anche sulla qualità, dimensione e risoluzione del display. Se per un utilizzo puramente ludico e/o di semplice intrattenimento ci si potrebbe accontentare anche di un (piccolo) display da 8 – 9 pollici, per un utilizzo lavorativo il discorso cambia sensibilmente. Chi desidera privilegiare a tutti i costi la leggerezza e la comodità d’utilizzo in mobilità (per esempio, durante un viaggio in treno), farà bene ad orientarsi su display la cui misura non scenda comunque sotto i 10 pollici (meglio se 11): in tal caso la misura complessiva del tablet rimarrà più che maneggevole, senza pregiudicare più di tanto la possibilità di lavorare durante gli spostamenti. Per un utilizzo lavorativo davvero appagante e più performante sono disponibili un paio di opzioni di tablet con display più generosi: 12,9 pollici (Apple iPad Pro) e 12,4 pollici (Samsung Galaxy Tab s7+) per citare le soluzioni di entrambi gli emisferi operativi. In tali casi l’esperienza d’uso è indubbiamente più soddisfacente.
Il medesimo discorso vale anche per la risoluzione massima del display. Per semplificare, diciamo che non bisognerebbe mai accettare risoluzioni inferiori allo standard Full HD (1920 x 1080 pixel), poiché si rischierebbe di dover ricorrere a continue (e snervanti) operazioni di zoom e di scrolling per cercare di poter visualizzare una quantità accettabile di contenuti all’interno dello schermo (ad esempio una pagina di Word oppure un foglio di Excel), e rendersi conto che – nonostante tutto – la leggibilità rimane mediocre. Il consiglio è quindi di orientarsi verso risoluzioni molto superiori allo standard citato.
Altro parametro da tenere in considerazione è la densità di pixel per pollice (abbreviata in ppi [pixel per inch]). Un maggiore numero di ppi indicherà una più elevata densità di pixel sullo schermo, con il risultato che l’occhio umano non riuscirà a distinguere i singoli pixel (cioè i puntini che compongono le immagini). Questa caratteristica permetterà al tablet di mostrare immagini di elevata qualità generando un minor affaticamento della vista soprattutto durante le operazioni di lettura o di visione prolungata.
Infine, in fase di acquisto, capita spesso di imbattersi in sigle quali “AMOLED” oppure “LCD IPS”. Esse riguardano la tecnologia che sta alla base del pannello che costituisce il display del tablet. Anche qui, semplificando notevolmente, possiamo dire che le caratteristiche più distintive sono le seguenti: neri profondi e colori più saturi per gli AMOLED, bianchi migliori e colori più naturali per i pannelli LCD IPS. La scelta tra una tipologia e l’altra sarà una naturale conseguenza del proprio utilizzo più tipico.
La memoria
In merito alla capacità di memorizzazione il consiglio generale è quello di acquistare device dotati di una memoria quanto più possibile abbondante, vista anche la finalità lavorativa cui saranno destinati. Questo consiglio è ancora più importante se si è orientati verso tablet di casa Apple, la cui capacità di memorizzazione è (da sempre) fissa e non espandibile. Nei modelli più economici la quantità di memoria parte da 32GB per salire verso quantità maggiori (64GB, 128GB, 256GB), fino a 1TBdei modelli più costosi. Nel caso dei tablet Android la scelta può essere fatta più “a cuor leggero” poiché, nel caso esaurissimo lo spazio interno del tablet scelto, potremo sempre aumentare la capacità di memorizzazione attraverso l’utilizzo di schede microSD inseribili direttamente nel corpo del tablet. Per entrambi i sistemi esiste comunque un’alternativa indipendente, che però necessita della disponibilità di una buona connessione internet: utilizzare i sistemi di storage online (quali, ad esempio, iCloud di Apple, Drive di Google, OneDrive di Microsoft, Dropbox, e molti altri) i quali offrono – anche gratuitamente – spazio di archiviazione aggiuntivo utilizzabile proprio attraverso internet.
La connettività
Quando si sceglie un tablet con l’obiettivo della produttività oppure se si prevede di utilizzarlo in completa mobilità, può diventare decisiva la connettività offerta direttamente dal dispositivo. L’utilizzo in casa oppure in ufficio è ormai assicurato dalla connessione Wi-Fi di cui sono dotati in modo nativo tutti i tablet in commercio. Sempre attraverso la rete Wi-Fi, anche la connessione hot-spot (tethering) che sfrutti l’eventuale (e generosa) offerta internet del proprio smartphone può risultare comoda per un utilizzo saltuario o d’emergenza. Al contrario, per l’utilizzo del tablet in completa mobilità, con applicazioni specifiche oppure se si desiderano prestazioni superiori alla media, la ricerca di una rete Wi-Fi disponibile può risultare impossibile o proibitiva. In tal caso può aiutarci notevolmente l’acquisto di un tablet dotato di connessione internet cellulare che, attraverso l’inserimento di una carta SIM al suo interno (oppure utilizzando il servizio eSIM – ancora poco diffuso in Italia – che offre il medesimo servizio di una SIM cellulare senza la necessità del supporto fisico), ci farà navigare in internet e rimanere connessi in modo comodo ed indipendente pressoché in qualsiasi circostanza. In attesa del (tanto criticato) “5G”, lo standard di navigazione attualmente più diffuso è il cosiddetto 4.5G (conosciuto anche con la sigla LTE+): ove presente la copertura con tale rete da parte del nostro operatore mobile, i tablet abilitati potranno navigare su internet con prestazioni decisamente superiori alla media.
Per soddisfare esigenze lavorative specifiche quali: presentazioni multimediali, riunioni video, webinar, oppure utilizzo di applicazioni di grafica/fotoritocco, dove occorre uno schermo decisamente più grande, sarà importante orientarsi verso tablet dotati di porte USB 3.0 (di per sé ideali per trasferire velocemente i file su dispositivi esterni) che includano anche l’uscita video, così da permettere di collegare il tablet ad un TV o monitor esterno (funzionalità screen mirroring). C’è da dire che i contenuti multimediali possono essere condivisi anche in modalità wireless grazie alle certificazioni DLNA/Miracast e al supporto dello standard Wi-Fi ac (oltre al b/g/n), che permetteranno lo streaming di video di alta qualità e di grandi dimensioni in maniera più semplice e fluida.
Gli accessori
Se da un lato i tablet risultano particolarmente apprezzati proprio per la loro compattezza e leggerezza (rispetto ai tradizionali laptop e notebook), dall’altro lato un loro utilizzo votato alla produttività richiede – come minimo – che vengano affiancati da una tastiera e da un dispositivo di puntamento. Tali accessori diventano perciò poco opzionali quando si intende utilizzare un tablet per lavoro. Per fortuna esistono davvero tantissime opzioni e varianti tra le quali poter scegliere in merito a tastiere e mouse per entrambi gli emisferi iPadOS e Android.
Per lunga esperienza però mi sento di consigliare sempre gli accessori originali: essendo studiati, progettati e realizzati in modo specifico per il device in questione, la loro resa in termini di estetica, prestazioni e di durata nel tempo risulta spesso di gran lunga superiore a tutti gli accessori “compatibili” realizzati da terze parti (con le dovute eccezioni, naturalmente). Il costo iniziale di acquisto sarà sicuramente maggiore, ma nell’uso lavorativo ringrazierete fino all’ultimo centesimo l’importo speso.
Conclusioni
Ma torniamo un attimo alla domanda iniziale sulla potenziale scelta del tablet quale compagno di lavoro in mobilità. Quale sistema operativo preferire? Quanto grande il display? Quali caratteristiche di connettività?
Come accennato inizialmente la discriminante più importante è quella del sistema operativo. Apple iPadOS è ideale per chi non ha pretese molto specifiche e vuole un sistema operativo stabile e intuitivo. Inoltre, è consigliato a tutti coloro che già utilizzano iPhone, Mac ed altri prodotti Apple, potendo così beneficiare dell’integrazione e della comodità dell’ecosistema Apple. Infine, alcune categorie professionali (musicisti, designer e simili) sembrano apprezzare particolarmente le caratteristiche di sicurezza e stabilità dei sistemi Apple, dei quali iPad – nelle versioni Pro – può rappresentare una naturale, comoda (e costosa) estensione, grazie anche al valore aggiunto fornito dall’App Store, il catalogo digitale che enumera oltre un milione di applicazioni progettate specificamente per il sistema mobile di Apple.
Dall’altra parte dell’emisfero c’è Android. L’utenza tipica del sistema operativo del robottino verde è sicuramente quella più attenta alle nuove tecnologie e vogliosa di sperimentare o personalizzare il proprio dispositivo magari anche grazie ad applicazioni od ambiti lavorativi specifici (ad esempio gli informatici, i tecnici di rete, e così via).
Ciò non vuol dire che Android sia un sistema operativo “settoriale”: sicuramente i pregi e i punti di debolezza di ciascun sistema operativo, uniti all’affidabilità del marchio (brand) che li produce, delineano l’utenza tipica del dispositivo che li adotta, ma entrambi i sistemi operativi si prestano bene a diversi impieghi, con le singole punte di eccellenza descritte nel presente articolo.
La scelta definitiva su quale tablet utilizzare nei momenti di produttività in movimento dipende, quindi, dai propri gusti personali e dall’effettivo utilizzo che se ne intende fare. E, non da ultimo, dal budget di spesa disponibile per l’acquisto, visto che maggiori sono le esigenze specifiche da soddisfare e più alto sarà il costo da sostenere. L’aspetto più rilevante rimane, indubbiamente, il fatto che la tecnologia si sia spinta fino al punto da creare dispositivi compatti ed ultraleggeri in grado di aiutarci a svolgere buona parte delle operazioni che – fino a ieri – richiedevano l’uso esclusivo di un pesante ed ingombrante computer da scrivania.