In questi giorni l’ISPRA ha fornito le indicazioni ufficiali per una corretta gestione dei rifiuti prodotti dai DPI utilizzati durante l’emergenza sanitaria.
Sebbene per DPI, ai sensi dell’art. 74 del D. Lgs. 81/08, si intenda “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonchè ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”, le indicazioni fornite si applicano anche a quei dispositivi che di fatto non sono DPI, in quanto intesi per la protezione dei pazienti in ambito medico, ma che nell’attuale contesto si configurano comunque come materiali filtranti/protettivi (mascherine chirurgiche, guanti).
DPI prodotti dalle utenze domestiche
In base alle indicazioni fornite all’interno del Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020, i rifiuti generati all’interno di abitazioni dove soggiornano persone positive al tampone e in isolamento o in quarantena obbligatoria dovrebbero essere assimilati a rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e, pertanto, risulta necessario procedere come segue:
- interrompere la raccolta differenziata dei rifiuti;
- conferire tutti i rifiuti nell’indifferenziato;
- utilizzare almeno due sacchetti per la raccolta, uno dentro l’altro;
- non toccare il sacco e i rifiuti a mani nude e non schiacciare il sacco;
- chiudere debitamente il sacco ed evitare l’accesso ad animali;
- conferire il sacco al gestore pubblico dedicato alla raccolta indifferenziata dei rifiuti.
Nelle abitazioni dove, invece, non soggiornano soggetti positivi al Covid-19 o in quarantena obbligatoria, è possibile a fini cautelativi procedere come segue:
- proseguire con la raccolta differenziata dei rifiuti;
- conferire mascherine, guanti monouso, fazzoletti e rotoli di carta nell’indifferenziato;
- utilizzare almeno due sacchetti per la raccolta, uno dentro l’altro;
- non toccare il sacco e i rifiuti a mani nude e non schiacciare il sacco;
- chiudere debitamente il sacco ed evitare l’accesso ad animali;
- conferire il sacco al gestore pubblico dedicato alla raccolta indifferenziata dei rifiuti.
DPI prodotti dalle utenze produttive assimilate alle utenze domestiche
Per tali rifiuti, fatte salve diverse indicazioni fornite da Autorità territorialmente competenti (Regione, Provincia o Comune) attraverso lo strumento delle ordinanze contingibili urgenti, possono essere seguite le indicazioni fornite dall’ISS e dal SNPA per il conferimento e raccolta dei rifiuti urbani.
DPI prodotti dalle utenze produttive non assimilate alle utenze domestiche
Nelle aziende dove, con ragionevole certezza, è possibile escludere il rischio infettivo, è possibile classificare i DPI con codice CER 15.02.03 “Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15.02.02”.
Al fine di escludere il rischio infettivo è possibile:
- monitorare i soggetti positivi al Covid-19 nella sede nei trascorsi 15 giorni;
- procedere alla sterilizzazione dei rifiuti;
- applicare ai rifiuti un periodo di quarantena idoneo ad abbattere la potenziale carica virale.
DPI prodotti dalle strutture sanitarie
Tali DPI devono essere gestiti in accordo a quanto previsto dal DPR 254/2003, che individua la codifica all’interno del capitolo 18 dell’elenco europeo dei rifiuti ed in particolare ai seguenti codici:
- 18 01 03*: rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni;
- 18.01.04: rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici).
Ricapitolando, sono quindi previste differenti modalità di gestione in relazione alla tipologia di utenza presso cui tali rifiuti vengono prodotti.
Rimane comunque sempre in capo al produttore l’onere della corretta classificazione dei rifiuti prodotti presso la struttura, anche e soprattutto in relazione al sussistere o meno di condizioni di pericolosità.