La Tari si prescrive in 5 anni. E’ soggetta al termine breve, in deroga alla regola per cui i crediti tributari in via generale sono soggetti alla prescrizione ordinaria decennale.
Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, con l’ordinanza 17234 del 15 giugno 2023.
La stessa Corte di Cassazione aveva già evidenziato, con sentenza n. 15674/2022 che la TARI, la TOSAP (ora canone Unico Patrimoniale) ed i contributi di bonifica sono tributi locali che si strutturano come prestazioni periodiche, con connotati di autonomia nell’ambito di una causa debendi di tipo continuativo.
L’utente è tenuto al pagamento di essi in relazione al prolungarsi, sul piano temporale, della prestazione erogata dall’ente impositore o del beneficio da esso concesso, senza che sia necessario, per ogni singolo periodo contributivo, un riesame dell’esistenza dei presupposti impositivi: essi, quindi, vanno considerati come obbligazioni periodiche o di durata e sono sottoposti alla prescrizione quinquennale di cui all’art. 2948, n. 4 cod. civ. (Sez. 5, n. 4283 del 23/02/2010).
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