Gli incentivi sui “premi di risultato” spettano anche ai professionisti. Lo precisa l’Inps nella circolare 49/2023 dei giorni scorsi.
Quindi anche ai dipendenti degli studi professionali è data facoltà di scelta tra tassazione agevolata al 5% fino a 3mila euro del premio di risultato o la sua conversione in welfare aziendale, così raddoppiando i benefici con l’esenzione anche contributiva.
La circolare 49/2023 è un vademecum sul trattamento contributivo dei premi di risultato e delle altre forme d’incentivazione legate all’incremento della produttività aziendale.
L’agevolazione consiste nell’applicare un regime fiscale agevolato con un’imposta sostitutiva Irpef pari al 5% per il 2023 fino all’importo di 3mila euro lordi. La disciplina prevede, inoltre, che i lavoratori a loro richiesta possano ricevere le remunerazioni premiali sotto forma di prestazioni sociali (c.d. benefit) che godono di esenzione sia ai fini fiscali che contributivi (art. 51, comma 2 e ultimo periodo del comma 3, del Tuir).
Quindi, accanto alla possibilità di avvalersi della tassazione sostitutiva al 5% è attribuita, al dipendente, un’ulteriore facoltà di scelta in relazione ai premi di risultato, relativa alla possibilità di ottenere il premio in denaro o in natura, senza imposizione fiscale e contributiva.
Si ricorda, inoltre, per il 2023 e con riferimento ai soli dipendenti con figli, l’elevazione da 258,23 a 3.000 euro del valore dei beni ceduti e dei servizi che non concorre a formare il reddito da lavoro dipendente, includendo tra i fringe benefit anche le somme per le utenze domestiche.
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