Nella bozza del decreto lavoro è considerato un bonus assunzione per l’occupazione giovanile. E’ un incentivo riconosciuto ai datori di lavoro privati che assumono giovani nel periodo compreso tra il 1° giugno al 31 dicembre 2023.
La durata è di massimo 12 mesi e copre il 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Le condizioni degli assunti:
– avere meno di 30 anni d’età;
– essere “NEET”, ossia non lavorare e non essere inseriti in corsi di studi o di formazione;
– essere registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.
Il decreto lavoro prevede, inoltre, delle novità riguardanti la sostituzione del reddito di cittadinanza con la nuova GIL. Il reddito di cittadinanza sarà abolito a fine anno, al suo posto arriva la GIL (Garanzia per l’inclusione), che dal 1° gennaio 2024 sarà concessa ai nuclei familiari con almeno un componente minorenne, disabile o con più di 60 anni.
La soglia Isee di accesso si abbassa a 7.200 euro, la prestazione mensile per un single potrà raggiungere i 780 euro. Le persone occupabili dovranno seguire un percorso di accompagnamento al lavoro.
Oltre alla GIL il decreto lavoro introduce due altre misure: la PAL e la GAL. Entrambe avranno importi più bassi, circa 350 euro; la PAL (Prestazione di accompagnamento al lavoro) è indirizzata a chi ha firmato un Patto per il Lavoro, la GAL (Garanzia per l’attivazione lavorativa) a chi non ha i requisiti per la GIL e si trova in condizione di povertà.
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