Per le cartelle di cui si richiede la rottamazione, dopo l’invio dell’istanza, non è più possibile agire tramite Civis per ottenere sgravi totali o parziali sui carichi indicati nel modello di adesione.
Non è ancora chiaro se, in caso di necessità, ci si possa recare direttamente in Agenzia delle entrate per intervenire. Unica soluzione, attualmente, è quella di mettere mano all’istanza di rottamazione inviando modelli con effetto sostitutivo.
Si ricorda che i termini per la rottamazione rimangono fissati al 30 aprile per la presentazione dell’istanza, mentre entro il 30 giugno saranno comunicati i debiti che potranno essere effettivamente rottamati, dopo il controllo dell’ADER.
I pagamenti dovranno avvenire entro il 31 luglio, per chi pagherà in un’unica soluzione, o a rate secondo il piano che gli utenti possono indicare in fase di richiesta di rottamazioni.
Il Governo ha introdotto anche uno scudo penale che prevede, per alcuni reati tributari, la non perseguibilità se il contribuente trova un accordo con il Fisco. L’area temporanea di non punibilità è estesa a tutto il periodo in cui viene effettuato il pagamento anche a rate.
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