Per remissione in bonis si intende la possibilità di “sanare” l’eventuale omessa o tardiva effettuazione di comunicazioni o altri adempimenti di natura formale alla cui preventiva presentazione è subordinato l’accesso a benefici fiscali o a regimi fiscali opzionali.
Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 33/E del 2022, si può ricorrere a tale istituto anche per correggere le omissioni relative alla presentazione della comunicazione per la cessione dei bonus edilizi.
Requisito fondamentale per poter utilizzare la remissione in bonis è che la violazione non sia già stata oggetto di contestazione e non siano iniziati accessi/ispezioni/verifiche o altra attività amministrativa di accertamento della quale il contribuente abbia avuto formale conoscenza.
Inoltre, per finalizzare la sanatoria è necessario versare contestualmente la sanzione minima di 250 euro. Il termine “contestualmente” dovrebbe essere inteso nel senso che gli adempimenti richiesti (presentazione, comunicazione e versamento della sanzione) debbano essere effettuati entro il termine previsto per la regolarizzazione (presentazione della prima dichiarazione utile) e non necessariamente nello stesso giorno.
La sanzione va versata mediante modello F24 Elide (codice tributo 8114 riportando, quale “Anno di riferimento”, l’anno per il quale si effettua il versamento) e non può essere compensata con crediti eventualmente disponibili.Re
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