In vista della scadenza del 16 dicembre per il versamento della seconda rata a saldo dell’IMU 2022 si segnala la sentenza della Corte Costituzionale in materia di esenzione per i coniugi, con la quale la Consulta ha dichiarato illegittimo ogni riferimento al nucleo familiare ai fini dell’esonero per l’abitazione principale.
I coniugi o gli uniti civilmente che possiedono due diverse abitazioni principali nello stesso comune o in comuni differenti potranno beneficiare della doppia esenzione IMU, a patto che la casa risulti la sede della propria residenza anagrafica e dimora abituale. In vista del saldo IMU sarà quindi necessario accertarsi di essere tra i beneficiari dell’agevolazione, e rilevanti in tal senso saranno i consumi: le bollette sono da sempre uno degli elementi valutati per stabilire se sussiste il requisito della dimora abituale in parallelo a quello della residenza.
I consumi di energia elettrica, gas e acqua sono quindi determinanti per stabilire se l’immobile può essere considerato sede della dimora abituale del suo possessore, oltre che della residenza anagrafica, e se quindi sussistono le condizioni per qualificarlo come abitazione principale.
Questo quanto sancito in estrema sintesi dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 209 del 13 ottobre, e che impone quindi di riconsiderare le regole prese come riferimento a giugno. Spazio poi alle domande di rimborso delle somme già corrisposte o, se è dovuta l’imposta su un ulteriore immobile posseduto e non esente, alla compensazione degli importi secondo le regole previste a livello locale.
Queste alcune indicazioni utili, fermo restando che dopo la pronuncia della Consulta si resta in attesa di istruzioni ufficiali da parte dei singoli comuni e del MEF. L’auspicio è che i tempi siano brevi, considerando che la scadenza del saldo IMU non è poi così lontana.
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