Già con la crisi del primo decennio degli anni 2000 e, ancora di più, con la diffusione della Pandemia da Covid-19 il fenomeno della disoccupazione è diventato un problema sempre più evidente nella nostra società. Sembrerebbe che chi ne risenta maggiormente siano soprattutto i giovani. Come fare per contrastare tale fenomeno?
Il “Piano Neet”
Pochi anni dopo la crisi del primo decennio del 2020 Mario Draghi, allora presidente della BCE, aveva definito i giovani in cerca di lavoro come lost generation per rimarcare uno dei predominanti problemi socioeconomici che necessita di un intervento politico.
Solo recentemente si è però giunti all’attuazione di un progetto volto a ridurre la ormai predominante disoccupazione giovanile: il “Piano Neet” (acronimo inglese di Neither in Employment cioè persone non impegnate nello studio né nel lavoro né nella formazione).
Si tratta di un progetto formalizzato da un decreto-legge Lavoro-Politiche Giovanili che si pone come obbiettivo quello di diminuire la disoccupazione soprattutto tra giovani di età compresa fra i 15 e i 34 anni.
Prova di quanto appena detto sono i dati ISTAT scaturiti da un’indagine dello scorso 23 dicembre. Da questa ricerca si è potuto constatare che il 44,3% dei Neet disoccupati è alla ricerca attiva di lavoro da almeno 12 mesi, una quota più bassa di quella del 2019 (49,9%) ma più alta rispetto al 2008 (41,5%), anno in cui è esplosa la crisi economica che ha determinato un aumento dei disoccupati di lunga durata (in particolare tra i livelli di istruzione medio-bassi).
Il Piano Neet sembrerebbe dunque essere un inizio per cercare di ridurre un ormai importante problema della società.
Come raggiungere l’obbiettivo?
Tre sono gli aspetti su cui il Piano Neet pone l’attenzione per incentivare il calo della disoccupazione: emersione, ingaggio, attivazione. Come è possibile che questi tre aspetti possano essere ragione di miglioramento del fenomeno della disoccupazione? Diverse sono le proposte che attualmente sono soggette a valutazione. Le più significative sono le seguenti:
- Garanzia Giovani rinforzata;
- Sportelli Giovani nei Centri per l’impiego;
- una campagna informativa itinerante del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale;
- un supporto informativo con l’introduzione del sito GIOVANI2030;
- programmi europei gestiti da ANG, il Piano nazionale pluriennale (2021-2027) sull’inclusione dei giovani con minori opportunità.
Ancora nulla di definitivo ovviamente, ma almeno è un primo mattoncino verso una presa di coscienza di uno dei problemi a cui forse negli anni passati non è stata data l’importanza di cui aveva realmente bisogno.
Note:
https://www.ilsole24ore.com/art/giovani-e-lavoro-piano-governo-ridurre-neet-italia-AEUx818