Salute e Benessere

Un tweet per i tuoi pensieri

Il 23 dicembre 2021, in Australia, per la prima volta al mondo è stato pubblicato un Tweet utilizzando solo il pensiero.

Per la prima volta al mondo

Questo evento rappresenta un primato assoluto in quanto mai, prima d’ora, era stato possibile postare un messaggio sui social network senza digitarlo fisicamente.

Autore del post che recita “Ciao mondo! Tweet breve. Progresso monumentale” è Philip O’Keefe, australiano sessantaduenne paralizzato dalla SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica, recentemente trattata in un articolo di InformaOra*) che, grazie all’impianto di un’interfaccia cervello-computer è stato in grado di pubblicare, letteralmente, il suo pensiero.

Una tecnologia sorprendente

Il sistema che ha permesso questo a Philip è costituito da una rete neurale, ovvero un insieme di “neuroni artificiali”, impiantata nel cervello a stretto contatto con la corteccia motoria, quell’area deputata al controllo dei movimenti volontari. A questo è associato un secondo apparecchio, posto sul torace del paziente, in grado di recepire ed elaborare i dati trasmessi dal primo.

In questo modo, grazie alla connessione di queste due apparecchiature ed alle tecnologie di machine learning che le caratterizzano, il paziente può guardare uno schermo riportante una tastiera e sfruttare i comandi cerebrali che avrebbero fatto muovere le sue mani per selezionare le lettere necessarie alla composizione della frase desiderata.

Le prospettive

Questo evento rappresenta chiaramente un’enorme svolta, in grado di cambiare di moltissimo la qualità della vita di quelle persone ridotte all’immobilità da patologie o traumi, ridando loro la possibilità di interagire in autonomia con il mondo esterno.

Philip, il primo utilizzatore, riferisce che l’applicazione di questo sistema di comunicazione non sia particolarmente complesso da utilizzare e che, una volta impratichiti, venga naturale “come andare in bicicletta”.

Ancora una volta, come già evidenziato in un precedente articolo**, risulta chiaro il progresso che le interfacce neurali possono apportare se non nella cura “fisica” o nella terapia di alcune patologie, almeno nel recupero degli aspetti sociali, purtroppo altrettanto compromessi in questo tipo di pazienti.

Fonti:

* https://www.informaora.com/2022/01/07/lenzima-carente-ed-il-suo-ruolo-chiave-nella-comparsa-della-sla/

** https://www.informaora.com/2021/11/05/sinaps-il-nuovo-microfono-che-ascolta-il-cervello/

Elena Colombo