Dallo studio effettuato dall’osservatorio nazionale indipendente sui morti del lavoro emergono numeri sconfortanti: dal 2008 si registra un aumento del 9% degli infortuni mortali.
Un tragico 2021
Dai dati raccolti dall’osservatorio nazionale indipendente sui morti del lavoro risulta che nel 2021 ben 1.404 lavoratori hanno perso la vita sul luogo di lavoro, di questi 695 sul luogo di attività, mentre il restante in itinere.
Rispetto al 2020 si rileva un aumento degli infortuni mortali del 18%, considerando, però, il fermo delle attività produttive causate dalla pandemia di Covid-19.
Al 30 novembre Inail ha ricevuto 1.116 denunce per infortuni mortali; tale numero non comprende i lavoratori appartenenti a quelle categorie non coperte da assicurazione e, chiaramente, i lavoratori in nero.
I lavoratori maggiormente colpiti
Il comparto maggiormente interessato dagli infortuni mortali è sempre quello dell’agricoltura con il 30,22% dei casi totali; di questi il 75% dei casi ha riguardato incidenti causati dallo schiacciamento dal trattore.
A seguire il settore dell’edilizia con il 15% dei casi, per la maggior parte legati a cadute dall’alto, il settore dell’autotrasporto con il 10,75% e l’industria con il 5,89% dei casi; in quest’ultimo settore la maggior parte degli incidenti è avvenuta in piccole o piccolissime aziende, aziende per lo più prive di un efficace sistema di gestione per la sicurezza sul lavoro, di un sindacato o di figure responsabili per la salute e sicurezza.
Nelle medie e grandi aziende i pochi infortuni occorsi hanno interessato principalmente addetti di aziende appaltatrici.
Il maggior numero di incidenti mortali interessa gli over 60 (20% del totale dei casi) ma vi sono anche moltissimi giovani ventenni, spesso precari e privi di adeguata preparazione.
Rispetto agli anni precedenti si è osservato, invece, un calo delle morti tra gli stranieri.
Una difficile ripresa
Rispetto al 2008, anno di nascita dell’osservatorio nazionale indipendente sui morti del lavoro, nonostante gli importanti investimenti erogati, si osserva un netto peggioramento nell’ambito della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con un aumento del 9% degli infortuni mortali.
Diverse sono le motivazioni che si celano dietro a tale triste aumento, a partire dalla ripresa economica dopo i mesi di lockdown dovuti alla pandemia.
Basti pensare agli incentivi promossi nel campo dell’edilizia: il bonus del 110% ha prodotto un vertiginoso aumento della domanda, che ha portato alla nascita di moltissime nuove imprese edili, spesso prive di esperienza, di manodopera e materiali e, di conseguenza, poco attente ai rilevanti aspetti della sicurezza sul lavoro.
Quali che siano le cause, la sicurezza sul lavoro rimane un tema fondamentale e un diritto che deve essere garantito a tutti i lavoratori.
Fonte: Osservatorio Nazionale morti sul lavoro