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Insetti a tavola: il cibo del futuro è servito

Alto valore proteico e basso impatto ambientale: ecco le caratteristiche che fanno degli insetti l’alimento per eccellenza del prossimo futuro.

Di necessità virtù

In molti Paesi il tasso di malnutrizione ha già raggiunto un livello molto elevato e, considerato che per il 2050 si stima una popolazione mondiale di quasi 10 miliardi, la garanzia di un’alimentazione sana ed equilibrata alla portata di tutti rappresenta una delle maggiori sfide di portata globale.

In Africa il problema della malnutrizione è ampiamente diffuso e in via di peggioramento a causa della crisi climatica che sta causando un aumento della desertificazione e gravissimi danni all’agricoltura.

Basti pensare che in Africa vivono 1,3 miliardi di persone, circa il 50% delle persone indigenti a livello globale e il 30% dei bambini affetti da rachitismo per malnutrizione a livello mondiale.

E la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi anni, in una Terra devastata dalla povertà e dai cambiamenti climatici.

Un sollievo per il nostro Pianeta

In questa situazione di grave disagio, gli insetti potrebbero essere la soluzione; diversi studiosi ne stanno, infatti, analizzando le proprietà e il valore nutritivo per inserirli stabilmente nelle diete grazie al loro alto valore proteico e al basso impatto sull’ambiente.

Il consumo di insetti potrebbe di fatto soddisfare i punti cardine dell’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ovvero raggiungere la sicurezza alimentare, porre fine alla fame, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.

I benefici sarebbero determinanti non solo in relazione al consumo umano bensì anche ai fini dell’alimentazione del bestiame in termini di impatto sull’ambiente. Un recente report delle Nazioni Unite riporta uno studio relativo alla valutazione dell’impatto ambientale dell’allevamento animale: si stima che per produrre un kg di carne di maiale servono 3.500 litri di acqua, 2.300 litri per un kg di carne di pollo e ben 43.000 litri per un kg di carne di vitello; senza contare i 150 kg di anidride carbonica emessa per produrre un kg di carne di vitello. Se pensiamo che per produrre un kg di proteine dai bachi da seta, l’emissione dell’anidride carbonica è pari a 15 kg, si capisce come gli insetti possano potenzialmente rappresentare una valida alternativa alimentare a ridotto impatto sull’ambiente.

Un costume già diffuso

In alcuni Paesi il consumo di insetti è già realtà: in Nigeria, ad esempio, le termiti (Macrotermes bellicosus) vengono largamente consumate, grazie anche alla loro facile reperibilità e al loro alto contenuto di grassi e proteine, così come i grilli adulti (Brachytrypes specie) e le cavallette adulte dalle corna corte (Cytacanthacris naeruginosus unicolour).

In Zimbabwe invece sono molto apprezzati i vermi mopane mangiati secchi e croccanti come patatine fritte o conditi con salsa piccante; si tratta di insetti molto nutrienti, con un contenuto di proteine pari a tre volte quello della carne bovina, talmente ricercati che è possibile trovarli anche in alcuni ristoranti africani di Parigi.

Adedayo Adeboye, un ricercatore della Osun State University in Nigeria, ha condotto degli studi per capire come inserire gli insetti nella dieta rendendoli gradevoli al gusto; in particolare Adeboye ha provato a triturare gli insetti inserendoli nelle zuppe pronte di verdure, sottoponendole quindi ad alcuni volontari che le hanno trovate piacevoli e gustose. Le zuppe contenenti una percentuale del 10% di insetti sono state quelle maggiormente apprezzate dai volontari. Zuppe che, con l’aggiunta degli insetti, si sono arricchite di proteine, grassi e minerali a scapito del contenuto vegetale e di fibre.

A livello normativo recentemente in Unione Europea è entrata in vigore la nuova procedura di autorizzazione prevista dal Reg. (UE) 2015/2283 per le nuove sostanze alimentari, tra cui spiccano anche gli insetti. Sebbene in Italia al momento non sia autorizzato l’impiego per scopi alimentari di nessuna specie di insetto, in alcuni Stati membri la commercializzazione è stata ammessa in regime transitorio.

Certo è che la domanda di insetti sta crescendo sempre più, anche grazie ai mezzi di comunicazione che ne fanno un alimento di tendenza.

In attesa che questo nuovo tipo di cibo diventi una necessità, perché non provare?

Fonti: Fondazione Umberto Veronesi Magazine – “Insetti commestibili: cibo del futuro?” / Rinnovabili.it – “Alimentazione a base di insetti, una soluzione per l’Africa?”

E. Landini