Approfittando dello spazio gentilmente reso disponibile dal Blog InformaOra, colgo l’occasione per condividere, sotto la mia esclusiva volontà e responsabilità, un articolo di denuncia relativamente ad un fatto di recente accadimento.
Sul sito della Guardia di Finanza (GdF) è stata pubblicata il 20 Aprile 2021, rilanciata poi da varie testate, la notizia: “Sgominata associazione per delinquere – 21 Arrestati e sequestri per circa 40 milioni di euro” https://www.gdf.gov.it/stampa/ultime-notizie/anno-2021/aprile/sgominata-associazione-per-delinquere-21-arrestati-e-sequestri-per-circa-40-milioni-di-euro#null
Leggendo tale notizia si comprende che hanno arrestato 21 responsabili e sequestrato beni e valori per circa 40 milioni di euro. In particolare, si legge che “fin dalle prime luci dell’alba, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Monza, oltre 200 Finanzieri dei Reparti milanesi […] stanno eseguendo 21 misure cautelari personali (di cui 6 in carcere e 15 degli arresti domiciliari)”; ma se qualcuno non c’entrasse niente?
Che ci sia del malaffare è certo ma non tutto lo è
Che ci sia del malaffare è certo, visto che “… oltre agli arresti le Fiamme Gialle stanno sequestrando immobili, terreni, quote societarie, conti correnti e contanti per un valore di circa 40 milioni di euro, nei confronti di complessivi 58 soggetti ritenuti responsabili di aver organizzato una frode fiscale attraverso l’emissione e utilizzo di false fatture per un importo complessivo di oltre 100 milioni di euro nonché una truffa agli Istituti di Credito per accaparrarsi finanziamenti in parte garantiti dallo Stato …”.
Ma è anche certo che, nell’enfasi dell’operazione denominata “Wild banking”, hanno coinvolto anche chi era ignaro del misfatto. Si legge infatti che “… una parte di tali fatture, oltre che per frodare il Fisco, è stata utilizzata anche per truffare Istituti di Credito ottenendo illecitamente finanziamenti e anticipi su fatture. Gli oltre 40 finanziamenti ricevuti, per l’importo complessivo di più di 8 milioni di euro, di cui circa 4 milioni garantiti dallo Stato con fondi del Ministero dello Sviluppo Economico … sono stati ottenuti anche grazie alla intermediazione di due promotori finanziari – anche loro tratti in arresto – consapevoli del meccanismo fraudolento e della reale consistenza delle società richiedenti …”
Bisogna distinguere il delinquente dall’onesto
Qui però c’è qualcosa che non va; nell’ambito dell’intermediazione di un promotore finanziario lo stesso gestisce il rapporto col cliente finale e ne riceve un beneficio in forma di commissione ma solo se, e solo se, l’azienda che promuove chiude l’operazione dopo aver controllato e verificato sia le aziende che i bilanci, come poi devono fare gli Istituti di Credito che devono erogare i finanziamenti, anche quelli garantiti dallo Stato.
Quindi, solo perché il promotore ha intermediato (cioè ha messo in contatto il cliente – che sappiamo ora che è un farabutto – con il finanziatore), allora lo stesso ne diventa complice? Ma intanto i due promotori finanziari coinvolti, di cui uno che conosco personalmente e di cui ho massima stima e fiducia, sono stati messi alla gogna e devono difendersi davanti ad una pubblica accusa che se ne frega di rovinargli la vita.
Se capitasse anche a noi, come reagiremmo?
Ho pensato a come avrei reagito personalmente ad una situazione del genere: molto male, malissimo; perché il mettere in dubbio moralità ed onestà e doversi difendere da accusa infamanti, oltre che rovinare il buon nome ed il lavoro costruito con anni di attività, metterebbe a dura prova chiunque. Vorrei avere al mio fianco chi mi sostiene ed ha fiducia in me; così farò io con chi conosco ed apprezzo, senza ma e senza se, partendo da questo articolo di denuncia che potrà far comunque poco ma quel poco comunque farà.
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