Uno dei settori che è stato più colpito dalla situazione emergenziale dovuta al Covid è stato quello degli eventi che, come un tornado, lo ha sconvolto e probabilmente cambiato per sempre; forse tale cambiamento ci sarebbe comunque stato ma non così repentino, con un’accelerazione eccezionale, ma nondimeno da non considerare solo come un male ma anche come una crisi ineluttabile che qualche merito ha avuto.
Probabilmente detta crisi pandemica ha solo anticipato di almeno un lustro quello che sarebbe comunque accaduto; purtroppo, invece di avvenire gradualmente, lo ha fatto con estrema velocità, portando il presente (l’oggi) subito al futuro (il domani), inducendo tutte le aziende del settore a riprogettare quanto definito in agenda in un’ottica totalmente differente, a partire dalla nuova concezione dell’evento “da remoto”.
Il lavoro degli operatori non è bloccato ma trasformato
La pandemia fin da subito ha evidenziato che c’era il potenziale pericolo di bloccare tutto il settore degli eventi che invece, con adattamento, si è trasformato, contraendosi, dove la tecnologia ha permesso cose fino ad allora non pensabili né considerabili, dove però l’evento (in quanto tale) si è presentato in una nuova forma, da fisica a virtuale, così come accaduto per tutto ciò che poteva essere sia in presenza che in remoto.
Gli operatori più attivi tecnologicamente sono così riusciti, nel giro di pochissimo tempo, a trasformare gli eventi on-site in eventi on-line, senza limitarli se non solo dal punto di vista fisico, proponendo esperienze nuove e coinvolgenti, fantasiose ed entusiasmanti, comunque capaci di dare benefici e produrre risultati sia per chi li ha organizzati (generando valore aggiunto) che per i partecipanti (per il beneficio avuto).
La trasformazione genera nuove opportunità ma diverse
Il mercato ha recepito la trasformazione in atto, generando nuove opportunità, solo un po’ diverse da quelle ante Covid, con richiesta di eventi sia in modalità on-site che in modalità on-line, passando dall’evento tradizionale all’evento da remoto, con conseguente mancata attivazione di alcuni o di tutti i servizi che un operatore del settore era abituato a rendere disponibili ma offrendone altri di tutt’altra prospettiva.
Con un evento totalmente da remoto cambia infatti il servizio da rendere, dove è la tecnologia che predomina, a partire dalla struttura che garantisce il collegamento con professionalità propriamente tecniche anche con minima esperienza del settore, dove è più importante la conoscenza sugli applicativi web che garantiscono l’evento virtuale, visto il suo svolgimento deve avvenire senza intoppi o disfunzioni.
L’evento diventa anche un mix di due modalità antitetiche
Oltre a ciò, nasce anche la possibilità di un evento che è il mix di entrambe le modalità, sia on-site che on-line, poiché la pandemia non è stata uguale per tutti, non è stata democratica, per cui per alcuni è fattibile la presenza fisica ma per altri non possibile, quindi con beneficiari dell’evento in parte presenti ed in parte virtuali, predisponendo format ambivalenti per dare massimo risalto ai contenuti dell’evento stesso.
Un’esigenza tutt’altro che facile da soddisfare ma oltremodo sfidante, che favorirà ancora di più gli operatori che avranno colto ciò che il futuro gli sta chiedendo in anticipo rispetto al normale scorrere del tempo, dove non esiste più il modello standard, forse anche vetusto, dell’evento tradizionale ma qualcosa di più attrattivo.
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