Non tutti gli infortuni e le malattie professionali sono facilmente visibili. Anzi, forse quelli non immediatamente percepibili ad occhio nudo sono quelli che arrecano più danno al lavoratore; uno di questi è sicuramente quello che generalmente viene chiamato il malessere psicologico.
IL RISCHIO PSICOLOGICO
Ciò che spesso viene sottovalutato è il fatto che frequentemente il malessere psicologico (o stress da lavoro-correlato) di una persona è strettamente legato anche all’ambiente di lavoro, oltre che alla vita privata.
Lo stesso Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza ha formalizzato l’importanza di questa malattia professionale. L’art. 28 del D. Lgs. 81/2008 prevede, infatti, che il Documento di Valutazione dei Rischi debba tenere conto di qualunque possibile rischio in azienda “ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress da lavoro-correlato”.
I DATI DELL’ATTUALITÀ
A fatica le aziende pongono l’attenzione sulla salute psicologica dei propri dipendenti, sebbene la questione stia diventando una necessità urgente. Addirittura, nel corso del 2021 il 49% dei lavoratori con età inferiore a 34 anni si è dimesso almeno una volta per preservare la propria salute psicologica (valore superiore di 5 punti percentuali rispetto al 2020). Questo dato non deve stupire se pensiamo che il benessere psicologico dei lavoratori nell’ultimo anno è stato messo a dura prova anche dalle nuove condizioni di lavoro dipendenti dalla diffusione della pandemia da Covid-19.
Inoltre, secondo una recente ricerca di BVA Doxa, effettuata in occasione della Giornata Internazionale della Salute Mentale del 10 ottobre 2021, circa l’85% dei lavoratori considera il proprio benessere psicologico legato all’ambiente di lavoro. È stato infatti provato che circa una persona su tre si assenta periodicamente da lavoro a causa di un malessere emotivo dovuto a carichi di lavoro eccessivi e stressanti.
SOLUZIONI IN AZIENDA?
Per cercare di ridurre questo rischio, ormai sempre più presente nei diversi luoghi di lavoro, molte aziende hanno promosso un servizio di supporto psicologico, iniziativa incrementata nell’ultimo periodo con la diffusione della pandemia. Questa iniziativa sembra aver riscontrato molto successo: il 60% dei lavoratori, infatti, sottolinea l’importanza di avere a disposizione un costante supporto psicologico da parte dell’azienda in cui si lavora, soprattutto nel corso del 2021.
Di conseguenza, laddove non sia presente un supporto di tale natura, il 75% delle persone valuterebbe positivamente un’eventuale iniziativa delle aziende per predisporre piani di supporto psicologico volti a ridurre la diffusione dello stress da lavoro-correlato.
Note: