La scelta delle fonti energetiche da cui dipendere è oggi motivo di dibattito anche in ambito politico. L’Europa, in particolare, ha ufficializzato un nuovo accordo sulla neutralità climatica indicando che, entro il 2030, le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte anche attraverso la decarbonizzazione per arrivare al traguardo di azzeramento netto entro il 2050.
La tendenza di decarbonizzazione in atto dovrà fare i conti con la crescente richiesta di elettricità. Se da un lato, l’energia prodotta da fonti rinnovabili è destinata ad aumentare attestandosi a oltre il 70% del totale rispetto a circa il 25% attuale comporta ancora diverse sfide in termini di sostenibilità tecnologica ed economica, dall’altro, l’OCSE ha indicato il nucleare quale alternativa più conveniente per fornire energia a basse emissioni di carbonio.
Chi produce l’energia nucleare?
Sono circa 440 i reattori nucleari attivi nel mondo. I paesi con maggiore presenza di reattori nucleari sono i seguenti:
- 104 negli USA;
- 59 in Francia;
- 53 in Giappone.
Diversi sono i paesi che stanno rinnovando il proprio interesse per il nucleare. Sono infatti in programma circa 100 nuovi reattori, la maggior parte dei quali in Asia. Nel dettaglio, la Cina, per far sì che il 25% del suo consumo di energia provenga da combustibili non fossili entro il 2030, intende triplicare la propria capacità nucleare.
Nel mentre, in Europa, il commissario UE per l’Energia ha recentemente dichiarato che:
«il nucleare coprirà circa il 15% del consumo europeo dopo il 2050».
Sono in studio nuove tecnologie che permettano di sviluppare centrali di quarta generazione con l’obiettivo di generare nucleare senza scorie entro il 2035 e renderlo maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale oltre che economico.
Un indicatore per mettere a confronto fonti rinnovabili e nucleare: il Capacity Factor
Una misura fondamentale per comprendere le rinnovabili intermittenti come fotovoltaico ed eolico è il capacity factor (fattore di capacità), ossia il rapporto tra l’energia elettrica effettivamente prodotta in un determinato periodo di tempo e la potenza di generazione nominale dell’impianto.
Il capacity factor può essere espresso in ore o in percentuale del tempo dello specifico periodo considerata necessaria alla potenza nominale dell’impianto a fornire l’energia totale effettivamente prodotta. Un impianto con un fattore di capacità del 100% significa che produce energia in ogni momento (il nucleare possiede un Capacity Factor > del 90%). Si parla anche di ore equivalenti (generalmente di un anno) per produrre con la potenza nominale l’energia totale effettivamente prodotta.
Fonti:
https://www.bluerating.com/mercati/739948/investimenti-luranio-fa-bene-al-portafoglio