Informazioni generali

Il sito per segnalare i maltrattamenti degli animali negli allevamenti

Essere Animali, un’organizzazione no profit a tutela degli animali, ha lanciato il primo sito in Italia dedicato alla raccolta delle segnalazioni in forma anonima relative a maltrattamenti su animali all’interno di macelli e allevamenti intensivi.

Come funziona il sito per le segnalazioni

Oltre a raccogliere le segnalazioni relative ai maltrattamenti degli animali, il sito proposto da Essere Animali raccoglie anche segnalazioni relative a problemi sanitari, inquinamento ambientale, frodi alimentari e sfruttamento dei lavoratori.

A seguito delle segnalazioni, l’organizzazione Essere Animali stessa provvederà ad effettuare indagini specifiche per verificare l’effettiva sussistenza dei reati o dei comportamenti illeciti segnalati.

Ad oggi le indagini effettuate hanno rilevato gravi episodi di violenza e violazioni compiute in molti degli allevamenti e siti di macellazione italiani, sia ai danni degli animali, come macellazioni senza stordimento, sia ai danni dell’ambiente e della salute, in relazione allo smaltimento delle carcasse, allo scarico dei reflui e alla somministrazione degli antibiotici.

Lo scopo di Essere Animali con il nuovo sito è quello di agevolare le segnalazioni; è infatti sufficiente collegarsi al sito internet e compilare un form fornendo informazioni utili.

In caso di plausibile sussistenza di reato, l’organizzazione stessa provvederà a depositare denuncia alla procura competente, avvalendosi della competenza di avvocati, veterinari e specialisti e facendosi carico delle spese legali dell’iter giudiziario.

Cosa dice la legge

Il Codice penale punisce espressamente l’uccisione e il maltrattamento di animali con metodi crudeli e/o senza necessità. Sono gli artt. 544 bis e 544 ter che definiscono che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni” e che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti dei quali al comma uno deriva la morte dell’animale.”

Il C.p. punisce pertanto chiunque si renda autore di lesioni o di sevizie a un animale. Considerata la ratio della legge, che mira a tutelare gli animali in qualità di esseri viventi in grado di percepire dolore, la giurisprudenza ha poi chiarito che non devono necessariamente sussistere lesioni fisiche, ai fini della commissione di reato, bensì è sufficiente la sofferenza degli animali, osservabile anche nel caso di lesioni di tipo ambientale e comportamentale.

Di fatto, tra i casi di maltrattamento maggiormente rilevati dalle indagini effettuate da Essere Animali, vi sono:

  • negli allevamenti:
    • animali colpiti con oggetti contundenti nelle fasi di movimentazione;
    • abbattimenti irregolari di animali malati (es. mancanza di stordimento);
    • eccessiva densità dei recinti o delle gabbie, tanto da far sviluppare stress e tensioni sociali che sfociano in comportamenti autolesionistici e cannibalismo;
    • animali malati o feriti abbandonati e/o lasciati morire di fame e di sete;
    • strutture non idonee o fatiscenti;
  • nei macelli:
    • stordimento inefficace, parziale o non mantenuto fino all’avvenuto abbattimento;
    • macellazione di gruppo (animali presenti mentre i loro simili vengono macellati);
    • problematiche in fase di scarico e movimentazione (es. eccessivo ricorso al pungolo elettrico, rampe non idonee, locali di stabulazione non conformi, violenza nel trattamento degli animali da parte degli operatori);
    • personale non formato (che non dispone dell’attestato di idoneità per svolgere l’abbattimento degli animali);
  • durante i trasporti:
    • utilizzo di mezzi non idonei, che provocano inutili sofferenze agli animali;
    • sollevamento di animali con muletti;
    • trasporto verso il macello di animali incapaci di muoversi autonomamente (es. “mucche a terra”);
    • operazioni di carico effettuate in modo violento.

Pratiche crudeli e tutt’oggi purtroppo ancora molto diffuse. È per questo motivo che è fondamentale gettare luce e sollevare l’attenzione su tali problematiche, anche attraverso il contributo che ognuno di noi può dare segnalando forme di abuso sugli animali.

Per segnalare maltrattamenti o frodi negli allevamenti e nei macelli potete cliccare qui https://segnalazioni.essereanimali.org/

fonte:

https://segnalazioni.essereanimali.org/

E. Landini