Informazioni generali

Ddl Zan, eppur si muove

Sono oramai trascorsi diversi mesi da quel 4 novembre 2020, data in cui la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura e a scrutinio segreto – 265 i voti favorevoli, 193 i contrari – il Ddl Zan, dal nome del suo relatore. Da quel fatidico giorno, tuttavia, il disegno di legge giace in Commissione Giustizia al Senato in attesa di essere discusso. Qualcosa, però, sembrerebbe muoversi. La calendarizzazione della discussione, infatti, dopo vari rinvii, è finalmente arrivata il 28 aprile di quest’anno. Le considerazioni che seguono offrono, semplicemente, una panoramica generale degli aspetti di maggior rilievo del provvedimento, e non vogliono minimamente essere faziose né tantomeno ricadere in logiche di partito.

Che cosa prevede?

Il Ddl Zan – nato dalle fondamenta di cinque precedenti proposte – consta di dieci articoli e reca misure di prevenzione contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.

In concreto, il disegno di legge estende, per mano dell’articolo due, le fattispecie di reato ricadenti nella sfera di competenza dell’articolo 604-bis del Codice penale. Infatti, alla propaganda e all’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, si aggiungono i motivi di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità. Estensione che riguarda parimenti le circostanze aggravanti previste dall’articolo 604-ter dello stesso Codice, quest’ultimo a sua volta emendato dal successivo articolo tre della proposta di legge.

La novità legislativa investe anche la cosiddetta legge Mancino, datata 1993, la quale contiene misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Anche in questo caso, l’articolo cinque del disegno di legge amplia la normativa già esistente integrandola con i fenomeni discriminatori motivati, appunto, da stigma sessuale.

La prevenzione e la clausola “salva idee”

Al fine di sensibilizzare e promuovere il rispetto reciproco, l’articolo sette istituisce per il 17 maggio di ogni anno la giornata nazionale contro l’omotransfobia e, allo stesso tempo, predispone una strategia di contrasto alla discriminazione da revisionare con cadenza triennale e da supportare con opportune coperture finanziarie.

Degno di nota è poi l’articolo quattro, introdotto per rispondere alle insistenti critiche, provenienti da diversi strati della popolazione, che etichettano il disegno di legge in commento come ideologico e, soprattutto, liberticida, in quanto considerato, a torto o a ragione, un tentativo di punire la libera manifestazione del pensiero.

L’articola appena citato si presenta, quindi, come una vera e propria clausola salva idee, finalizzata a salvaguardare, si legge dal testo, “la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte”. Tutto questo purché, è chiaro, i comportamenti posti in essere dai singoli non sfocino in condotte discriminatorie e/o violente.

Il dibattito non finisce qui

In definitiva, ci troviamo di fronte ad uno strumento normativo che, almeno nelle intenzioni, mira ad ampliare il perimetro di tutela dei diritti di quanti, ancora oggi, si ritrovano ad essere vittime di episodi di ingiustificata violenza verbale, fisica e psicologica.

Il dibattito politico e sociale si preannuncia particolarmente animato, con il provvedimento che rischia di rimanere aggrovigliato nella matassa dei regolamenti parlamentari. In attesa della simbolica fumata bianca, però, il disegno di legge ha riscosso una notevole visibilità nelle varie piattaforme social che, sempre di più, stanno diventando l’attore protagonista delle dinamiche sociali.

Fonti:

https://www.ilpost.it/2020/07/30/legge-zan-omotransfobia/ ;

https://www.internazionale.it/notizie/laura-melissari/2020/07/24/omotransfobia-legge-violenza-genere-zan ;

https://www.corriere.it/politica/20_giugno_11/omotransfobia-legge-cosa-dice-perche-cei-critica-64b003f2-abb2-11ea-822f-b27e74f859d1.shtml ;

https://www.ilgiornale.it/news/politica/tutti-i-perch-no-legge-zan-contro-lomofobia-1935828.html .

Francesco Di Raimondo