A seguito del furto di dati da Facebook che ha interessato circa 36 milioni di italiani, il Garante richiede al social network misure per limitare i rischi e avverte che l’utilizzo dei dati trafugati è illecito.
Qualche giorno fa i dati di numerosissimi account del social network più diffuso al mondo sono stati violati. La violazione ha interessato nomi, foto, parentele, biografie e addirittura numeri di telefono e indirizzi e-mail. Si tratterebbe dello stesso gruppo di dati sfuggiti dal social network nel 2019 e ora riaffiorati, si pensa a causa di una vendita di dati da parte di qualcuno.
Le indicazioni del Garante
Il Garante per la protezione dei dati personali ha richiesto al social network di rendere immediatamente disponibile un servizio che permetta a tutti gli utenti italiani di verificare se il proprio numero di telefono o l’indirizzo e-mail siano stati interessati dalla violazione.
Il numero di telefono potrebbe essere, infatti, utilizzato per una serie di condotte illecite, a partire da chiamate e messaggi indesiderati fino a serie minacce come il “SIM Swapping”, una tecnica che consente, attraverso l’accesso al numero di telefono del legittimo proprietario, di violare i sistemi di protezione che impiegano il numero di telefono come strumento di identificazione (ad esempio, il sistema di autentificazione a due fattori).
Essendo le informazioni trafugate frutto di un trattamento illecito, il Garante avverte chiunque sia entrato in possesso di tali dati che il loro eventuale utilizzo, anche a fini positivi, è vietato dalla normativa in materia di privacy.
I consigli dal Garante della privacy
Il Garante sottolinea la necessità di prestare attenzione, nelle prossime settimane, a eventuali anomalie connesse alla propria utenza telefonica, come, ad esempio, l’assenza di campo improvvisa in luoghi dove normalmente il cellulare ha buona ricezione. Ciò potrebbe indicare il furto del numero di telefono da parte di un criminale per utilizzarlo a scopo fraudolento.
In tal caso è importante contattare quanto prima il call center del proprio operatore telefonico per verificare il problema e accertarsi che terzi, fingendosi il proprietario del numero, non abbiano richiesto e ottenuto il trasferimento della numerazione su un’altra SIM.
Il Garante pone inoltre l’attenzione sull’importanza di diffidare di eventuali messaggi provenienti da numeri di telefono di persone che conosciamo e con cui vengono richiesti soldi, aiuto o dati personali, in quanto potrebbe trattarsi di una truffa.
Fonte: Garante per la protezione dei dati personali