Porre attenzione a come si comunica sul web diventa sempre più importante a causa della maggiore rigidità dell’algoritmo che è un’intelligenza artificiale capace di identificare parole, frasi o immagini a sfondo discriminatorio.
L’attenzione non basta, può succedere che il proprio account venga chiuso e/o bloccato senza alcun motivo apparente.
Probabilmente starai pensando: “sono sicuro che a me non succeda nulla del genere!”. La stessa cosa l’ha pensata Antonio Radic, giocatore di scacchi che conta più di 1 milione di iscritti e più di 406 milioni di visualizzazioni sul suo canale Youtube “Agadmator”.
Nonostante i contenuti fossero in linea con le regole della piattaforma video, l’algoritmo ha deciso di mettere sotto scacco il canale di Radic.
“Bianco contro nero”, “Bianco schiaccia nero” queste sono le espressioni che l’intelligenza artificiale ha travisato come razziste; l’algoritmo non sa che queste frasi, in una videocronaca di una partita di scacchi, servono a descrivere l’andamento del match e non hanno alcuna intenzione razzista o discriminatoria.
L’algoritmo sa essere spietato!
Il risultato? Il cannale “Agadmator” è stato notificato con un avviso di blocco temporaneo di 24 ore con l’accusa di diffondere contenuti razzisti.
Che danno d’immagine per Radic e il suo canale.
Per fortuna esiste il modo per contestare la restrizione intrapresa da un meccanismo automatico come quello dell’algoritmo. Youtube tempestivamente ha accertato l’errore e in una nota comunica che: “non appena siamo stati informati dell’errore abbiamo velocemente riabilitato l’account“.
Il canale e la reputazione di Radic sono salvi ma sicuramente nel tempo di blocco e revisione avrà perso numeri importanti di visualizzazioni.
Ha quindi subito, ingiustamente, una penalizzazione.
Sicuramente l’algoritmo si evolve e impara dagli errori. L’augurio è evitare altre situazioni simili in futuro ma l’attenzione di chi, come noi, scrive deve essere sempre molto alta.