Il racconto dei nostri medici e dei nostri infermieri che ormai da un anno si trovano a vivere drammi quotidiani: una videochiamata può dar conforto ai pazienti Covid che non possono incontrare i loro familiari. Ecco che smartphone e tablet diventano fondamentali!
Una delle caratteristiche di questa Pandemia, da un punto di vista non solamente clinico, è l’isolamento cui il malato si ritrova (a tutela sua e degli altri), che in caso di ricovero rischia di rendere difficoltosa anche la comunicazione coi parenti. Inoltre, i limitati accessi alle strutture rendono ancora più difficoltoso, per i congiunti, avere informazioni cliniche sui loro cari.
Essere ammalati di Covid-19 significa essere soli: giornate interminabili, senza le visite dei parenti né contatti.
Ci sono sicuramente ancora alcuni ospedali e residenze per anziani dove per limitare il contagio non c’è più la possibilità di dirsi addio.
So bene che una videochiamata non è un abbraccio né una carezza, ma è comunque un contatto, un piccolo aiuto.
Un piccolo aiuto, per chi sta giocando la partita più importante della vita, di sentire vicino anche chi deve essere, per forza di cose, distante. Un modo, nella più tragica delle ipotesi, per garantire “il diritto di dirsi addio”.
Anche per dottori e infermieri è difficile stare vicino ai pazienti, quello che vedono sono persone completamente coperte da camici, tute, guanti e occhiali.
“Di questa situazione di emergenza mi hanno colpito le testimonianze degli infermieri che raccontavano la tristezza delle persone anziane o dei malati ricoverati in ospedale che non potevano più salutare i loro cari”.