Il concetto di economia circolare, ovvero quel sistema economico in grado di autosostenersi è diventato, in quest’epoca così attenta ad evitare gli sprechi ed alla tutela dell’ambiente, sempre più presente in diversi mercati. Quello cosmetico non fa eccezione e, anzi, punta sempre più all’eccellenza grazie alla “cosmetica green”.
La bioeconomia circolare
Nell’ottica di impostare un’economia sostenibile, da diversi anni il settore cosmetico sta puntando alla bioeconomia circolare; questo concetto vede l’impostazione del sistema di produzione basarsi sull’utilizzo di risorse rinnovabili, in cui gli scarti industriali di vari settori si trasformano nei protagonisti di nuove lavorazioni e di nuovi prodotti. Parlando di bioeconomia, il prodotto che acquista nuovo valore e nuova vita è lo scarto agroalimentare.
Dal fondo alla cima
Quello che fino a poco tempo fa era considerato un rifiuto diventa ora una materia prima di pregio, in grado di essere sfruttata per le proprie caratteristiche per ottenere prodotti cosmetici di valore.
Un esempio di questo salto di qualità dal fondo alla cima è rappresentato dalla cosiddetta “pasta di mela”, sottoprodotto della produzione di succhi di frutta che, grazie alla sua ricchezza in polifenoli, diventa ingrediente fondamentale per la realizzazione di creme cosmetiche in grado di mantenere la pelle idratata grazie all’azione combinata della pectina e delle fibre contenute in questo frutto.
Un altro esempio riguarda l’utilizzo della corteccia di alberi, quale l’acero rosso; l’estratto di questa corteccia, ottenuto dagli alberi destinati al compostaggio o alla produzione di energia, presenta azioni protettive e nutritive per la pelle, sempre grazie alla sua ricchezza in polifenoli.
Queste due casistiche rappresentano una piccolissima parte dei progetti ad oggi attivi o in fase di avviamento che mirano all’utilizzo di queste tecnologie nel settore del benessere cosmetico.
Verso un mondo sempre più “green”
Non solo le materie prime, ma il concetto di cosmetico nella sua interezza risulta interessato da questa “rivoluzione green”.
In quest’ottica anche la scelta del packaging, sia primario che secondario, diventa un punto chiave, prediligendo imballi e confezioni riciclabili e derivati da materiale a sua volta riciclato.
Altro aspetto che acquista sempre maggiore importanza riguarda il “cruelty free”, ovvero cosmetici non testati su animali.
La direzione della bioeconomia, unita al concetto green, è ormai un grosso punto di forza per le aziende cosmetiche che non solo in questo modo risultano accattivanti sul mercato aumentando sempre più gli standard ecologici di produzione e le tecnologie bio di innovazione, ma anche per la capacità di fornire agli utenti finali la prospettiva di un cosmetico a base naturale e di ridotto impatto ambientale, condizioni ormai richieste sempre più a gran voce dai consumatori.